Da lì in avanti si prosegue come su una rotaia per oltre 3000 miglia verso est, lungo il parallelo dei 5°N, con il vento che da SSE gradualmente ruota a S ed infine a SSW sempre tra i 10 ed i 20 kn. La parte finale può riservare qualche sorpresa. Le condizioni meteo all'avvicinarsi al golfo di Panama in questa stagione sono molto variabili . Ci si può imbattere in violente celle temporalesche con venti anche intensi provenienti da qualsiasi direzione.
Questo è quanto abbiamo studiato sulla carta.
Il 16 ottobre partiamo da Nuku Hiva, ipotizzando di metterci circa 30-35 giorni per raggiungere Panama. La risalita verso nord si conferma dura, soprattutto il secondo giorno, di bolina stretta contro un vento da est di 20 kn e onda di 2.5 mt. Poi le condizioni migliorano l'onda ed il vento diminuiscono e la vita a bordo diventa più confortevole. È soltanto la corrente in aumento che ci costringe a stringere al massimo la bolina per non scadere ad ovest. Cerchiamo di attraversare l'equatore seguendo le indicazioni di Windy che mostrano un'interrruzione del flusso più forte di corrente all'altezza del meridiano 130W. Il mare comunque ribolle e la barca per un paio di giorni viene sballottata come un sughero
La navigazione lungo il parallelo dei 5°N prosegue effettivamente come lungo una rotaia, e la direzione del vento man mano che ci avviciniamo al continente americano gira gradualmente da SSE verso S e poi SSW
Navighiamo tra la ITCZ a nord e la corrente equatoriale a sud. Non possiamo né salire, né scendere, solo andare dritto!
L'ingresso nel golfo di Panama si conferma complicato. Veniamo investiti da una sequenza di violenti groppi. il primo ci sorprende così all'improvviso da provocare una strambata involontaria, per fortuna senza gravi conseguenze per la ZoomaX. La direzione e l'intensità del vento sono talmente variabili che decidiamo di chiudere tutte le vele e proseguire a motore.
È anche l'intenso traffico di navi in entrata ed uscita dal canale di Panama a concederci poca libertà di manovra.
Arriviamo a Panama City dopo 25 giorni e 3 ore di navigazione. Ormeggiamo a Playita Marina.
Un paio di giorni di riposo ed il 13 Novembre il nostro agente Erick Galvez organizza il transito del canale. Sono passati 11 anni da quando abbiamo fatto il Canale di Panama nella direzione opposta ma il ricordo è vivo e l'eccitazione grande. Alle 4 del mattino siamo già nella prima chiusa, Pedro Miguel, illuminata dalle luci artificiali perché il sole non è ancora sorto.
Siamo soddisfatti di aver riportato la barca in Atlantico seguendo una rotta inconsueta. Dall'interesse dimostrato al nostro arrivo da parte di molti navigatori in procinto di avventurarsi in Pacifico, abbiamo capito che la nostra esperienza avrà un ruolo di apripista per molti altri 'colleghi'. Speriamo con questo post di aver fornito una buona base di informazioni per chi volesse ripercorrere i nostri passi.
Non descriviamo nel dettaglio il transito del canale perché lo abbiamo già fatto al primo passaggio nel 2013. Questo è il link al post, per chi volesse rileggerlo Il Canale di Panama
Arrivati a Shelter Bay ci godiamo la tranquillità del marina ed il sonno nelle sue acque calme.
Aliamo la ZoomaX che resta a riposo per i mesi di Dicembre e Gennaio, mentre noi andiamo a casa per ritrovare la famiglie e gli amici in occasione delle feste di Natale.
A febbraio ritorniamo a Panama e dopo un paio di settimane di lavori di manutezione la ZoomaX ritorna nel suo elemento, pronta per nuove avventure.
Potete seguire i nostri spostamenti cliccando sulla mappa 'Dove siamo' in alto a destra.