Andare per mare, per conoscere la terra



martedì 29 settembre 2015

Spagna - Baleari


Le Baleari avrebbero dovuto essere la prima tappa del viaggio, nell’estate del 2012. Motivi contingenti ci costrinsero allora ad una toccata e fuga di una notte. Abbiamo così deciso di ritornarci a conclusione del nostro giro del mondo.
C’è un altro motivo che ci ha spinto fin qui: l’arrivo dei nostri giovani amici spagnoli del Sikkim, Iñaki e Pol, con cui abbiamo navigato a lungo in Pacifico e da cui ci siamo separati l’estate scorsa in Indonesia, loro diretti in Sud Africa, noi nell’Oceano Indiano del Nord.
Il loro arrivo è previsto per il 3 luglio a Minorca e noi siamo lì ad aspettarli. Per loro è una sorpresa. L’incontro è emozionante. Ci rendiamo conto di quanto le amicizie nate in mare siano intense e sincere. Seguono giorni di festeggiamenti insieme alle loro straordinare famiglie.




Nell’attesa di Sikkim ci raggiungono Nami, Yohei e Vittoria, i nostri nipoti acquisiti di 10, 11 e 14 anni. Con loro passiamo due belle settimane. Si adattano bene alla vita di barca, si divertono, si appassionano allo snorkeling; imparano a fare i nodi, a portare il gommone, aiutano in cucina, partecipano alle manovre in navigazione e all’ancoraggio. Insieme prepariamo il Gran Pavese: a prua scriviamo ‘Welcome Sikkim’ con le bandiere di segnalazione, a poppa mettiamo tutte le bandiere di cortesia dei paesi che abbiamo visitato, in ordine cronologico.




Paolo e Yohei si prestano anche a giochi di trasformazione.


Trascorriamo a Minorca quasi due mesi. Quanto è bella! E proprio vero che si raggiungono mete lontane per poi ricordarci che alcune perle del nostro Mediterraneo non hanno nulla da invidiare ai miti esotici. Cala dopo cala facciamo il giro dell’isola.








Le due cittadine di Mahon e Ciudadela, situate agli estremi opposti di Minorca sono antiche, interessanti, molto ben conservate, entrambe costruite all’interno di profondi fiordi.
Ci affezioniamo alla costa sud-occidentale dove si susseguono decine di ancoraggi, nella maggior parte dei casi in piccole baie disabitate dall’acqua turchese, incorniciate dal verde della macchia mediterranea. Dove sorgono delle urbanizzazioni queste sono comunque discrete con edifici bianchi e bassi nel tipico stile minorchino (salvo un paio di eccezioni a Son Bou e Cala Galdana, dove troneggiano degli eco-mostri).
La costa nord, più esposta ai venti dominanti, è caratterizzata, nella parte occidentale da falesie a picco sul mare e nella parte orientale da  grandi e profonde insenature protette. La baie sono spettacolari, ma meno accoglienti e intime.
L’intera costa di Minorca è percorsa dal Camì de Cavalls, un sentiero di 185 km che alterna tratti sul mare ad altri all’interno di boschi meravigliosi o tra i profumi della macchia mediterranea. Facciamo delle passeggiate incantevoli.

A fine agosto assistiamo alla Panerai Classic Yacht Challenge. Con ZoomaX seguiamo da vicino la sfida tra queste belle barche d’epoca, riuscendo ad immortalare qualche bel momento.








 Anche la vita sociale è intensa. Diversi amici vengono a farci visita. E’ una bella sensazione ritrovare l’intesa con le persone che non hanno mai smesso di costituire il punto fermo della nostra vita di vagabondi.




Maiorca è più grande di Minorca (va da sé...), molto più costruita, strapiena di gente a terra e di barche in mare; non abbiamo mai visto una tale  concentrazione di motoscafi...forse peggio della Costa Smeralda!
Merita comunque una visita la città di Palma, in particolare il centro storico e la Seu, la maestosa cattedrale gotica che risale al XIII-XVI secolo. Imponente e leggera al tempo stesso, l’interno è magicamente illuminato dai giochi di colori creati dai due meravigliosi rosoni e dalle vetrate a mosaico.



 

Sono interessanti anche gli stravaganti restauri realizzati da Gaudì, nel primo ‘900 e quelli ancora più coraggiosi completati recentemente da Marcel Barcelò.




La costa nord-ovest dell’isola è la più selvaggia e spettacolare, inospitale per la sua conformazione montagnosa, con le pendici della Sierra Tramontana che si tuffano direttamente in mare. 




Ancoriamo in alcune cale molto suggestive, attratti dalle aquile che volteggiano in cielo e ipnotizzati dell’intensità del blu del mare.


Ai primi di settembre ci organizziamo per visitare il Parco Nazionale di Cabrera.   Bisogna prima ottenere il permesso di navigazione e di ancoraggio.
La procedura è semplice, online sul sito http://www.caib.es/sacmicrofront/contenido.do?mkey=M34&lang=ES&cont=22089
La sosta delle barche è autorizzata soltanto in una baia ben ridossata da quasi tutti i venti, sulla costa nord dell’isola, dove è stato allestito un campo boe.
Cabrera è disabitata, ad eccezione di un presidio militare e di ranger del Parco. La fauna e la flora endemiche abbondano.
Facciamo una lunga camminata per raggiungere il faro di punta Ensiola. Il sentiero sale nell’entroterra, per affacciarsi sulla costa sud-occidentale, costellata di faraglioni. La macchia mediterranea qui è particolarmente varia e ricca di fiori, bacche, piante aromatiche di rosmarino, ginepro..i profumi sono intensi.
E’ il paradiso delle lucertole baleariche, una specie endemica particolare per le sfumature blu della sua livrea.







Con il tender andiamo alla Cueva Azul, di nome e di fatto! Vicino alla grotta  il pesce non manca, avvistiamo un banco di ricciole a caccia di sardine, qualche barracuda, un paio di orate e diverse grandi cernie appostate fuori dalle loro tane che ci osservano curiose.

Anna

Paolo
Raggiungiamo Ibiza dopo una bella navigazione con il gennaker.
E’ metà settembre, ma la quantità di barche in giro ci fa pensare di essere ancora in piena estate. Chissà come doveva essere a Ferragosto!
E’ l’isola trendy dei sunset bar, dei chiringuitos, dei locali notturni.




Ci sediamo al mitico Café del Mar, che però avrebbe conservato molto più fascino se fosse rimasto nell’ideale della nostra fantasia.




Per fortuna, come nelle altre isole, anche ad Ibiza la città vecchia è ben preservata.



Ora siamo a Formentera, in attesa di una buona finestra meteo per fare rotta sulla Sicilia, a Marina di Ragusa dove porteremo ZoomaX per qualche mese di meritato riposo.
I colori dei tramonti si accendono, segno che l’estate sta volgendo al termine.


Mentre noi ci accingiamo a mettere la prua ad est per la prima volta dopo tre anni, i nostri nuovi amici di Y2K, Max ed Alessandra, proseguono verso ovest, per raggiungere le Colonne d’Ercole, e cominciare il loro giro del mondo. In queste settimane insieme abbiamo condiviso le loro emozioni e cercato di trasferire un po’ della nostra esperienza. Il testimone è passato di mano! 


Anche Giancarlo e Sabrina di Youth, in rotta per le Canarie stanno percorrendo le ultime miglia in Mediterraneo, pronti al battesimo oceanico.
Buon vento ragazzi!