Lasciamo Almerimar non appena la nebbia si è diradata. Si naviga di bolina con poca aria, privilegiando un bordo che ci da buono... magra consolazione. Comunque si avanza piacevolmente, il mare è piatto e la ZoomaX scorre allegra.
Durante la notte si rifà viva la nebbia e persiste anche con il far del giorno. Ma qui non siamo in porto, siamo in uno dei tratti di mare più battuti del mondo. Santa elettronica ci da una GROSSA mano. La visibilità, come dicono per le autostrade, sarà di 50 metri.
Durante la notte si rifà viva la nebbia e persiste anche con il far del giorno. Ma qui non siamo in porto, siamo in uno dei tratti di mare più battuti del mondo. Santa elettronica ci da una GROSSA mano. La visibilità, come dicono per le autostrade, sarà di 50 metri.
Finalmente Gibilterra e la nebbia se ne va! L’Europa a destra e l’Africa a sinistra. Emozione! Benché sia la seconda volta in poco tempo che Anna ed io passiamo lo stretto, questa volta ci fa sensazione. Sarà che siamo solo noi due, che la giornata è splendida, non so, comunque siamo “gasati” ma anche senza parole.
Iniziamo a fare zigzag tra le navi che entrano ed escono dallo stretto o in attesa di passare. Man mano che ci avviciniamo il vento aumenta; è proprio sul muso. Non possiamo fare altro che dare gas ed affrontarlo a motore. Impensabile metterci a fare bordi in questo gran casino.
A destra la Rocca e sullo sfondo l'Africa |
Nello stretto incontriamo dei ciuffi di alghe flottanti che si fanno sempre più frequenti e consistenti, al punto di farmi temere per l’ elica ed aspirazioni varie.
Eccoci in Atlantico! Se il buon giorno si vede dal mattino, sarà dura.
La risalita verso Capo Sao Vicente è di bolina, l’intensità del vento varia dai 10 ai 30 nodi, l’onda di conseguenza, ZoomaX batte di prua e noi soffriamo con lei.
In compenso vengono a trovarci banchi numerosissimi di delfini. Passiamo ore a guardarli saltare e giocare con la prua della barca.
Passato Capo Sao Vicente puntiamo su Lisbona.
Oggi, sabato 25 agosto è un giorno memorabile. Dopo più di un anno e oltre 6.000 miglia percorse, peschiamo il nostro primo pesce, un tonnetto di circa 1,5 Kg!!! Iniziavo a pensare che saremmo diventati vegetariani!
La navigazione prosegue di bolina da più di 30 ore, non ne possiamo più. Anche se mancano solo 30 miglia a Lisbona, alle 2 di notte decidiamo di fermarci a riposare un po’ a ridosso di Cabo Espichel. Come sempre, gli avvicinamenti a terra di notte, in posti sconosciuti, inquietano un po’. Osserviamo il mare con grande attenzione e ci accorgiamo che la barca sta lasciando una scia luminosa incredibile. Il mare è pieno di plancton in questo punto, ci sono centinaia di pesci che scappano al nostro passaggio, creando a loro volta fuochi d’artificio in acqua. Calata l’ancora la catena si illumina per metri sott’acqua. Che meraviglia!
Capo Espichelam |
Dopo qualche ora di riposo ripartiamo alla volta di Cascais per una tappa di una notte in porto.
Arrivo a Cascais con il ponte di Lisbona sullo sfondo |
La cittadina dà sulla baia omonima, è molto graziosa e vivacissima, in tipico stile portoghese, tante case con gli asulejos, i marciapiedi con il porfido bianco e nero; è più curata di Lisbona, anche se forse non ha senso fare paragoni.
Dopo una buona dormita,
si parte verso le 11. Abbiamo ancora circa 300 miglia da risalire prima
di arrivare al golfo di Biscaglia. Fortunatamente la meteo prevede che
il vento da nord si prenda un paio di giorni di pausa. Ne vogliamo
approfittare, meglio smotorare che fare bordi di bolina!
La navigazione in effetti è abbastanza snervante, motore sempre acceso e ondona oceanica al traverso, navi e pescherecci da tutte le parti.
La navigazione in effetti è abbastanza snervante, motore sempre acceso e ondona oceanica al traverso, navi e pescherecci da tutte le parti.
Schermo del AIS: i triangoli grigi sono le navi che ci circondano |
Per fortuna il mare ha sempre la capacità di ricompensarti... pesci volanti, delfini, squaletti, e una maestosa balenottera vengono a farci visita e ci regalano belle emozioni.
Questi incontri fanno svanire in un attimo la fatica di un trasferimento intenso come quello che stiamo facendo da 2 settimane. Siamo felici di essere per mare!
Questa mattina passiamo al largo di Capo Finisterre 'la fine del mondo'! Decidiamo di fare una tappa in un piccolo porto della Galizia, Camariñas, perché sappiamo che le condizioni meteo non sono favorevoli per proseguire nel golfo di Biscaglia con rotta diretta su Les Sables d’Olonne.
Camariñas si rivela essere un paese di pescatori, in una profonda baia che lo protegge dal mare che da queste parti è spesso tempestoso. L’impatto è positivo, l’accoglienza buona; oltre alle decine di pescherecci, il porticciolo è frequentato da barche a vela in transito, una svedese, una norvegese, due francesi, noi. L’atmosfera ci piace; ci viene voglia di fermarci un po’.
Camariñas si rivela essere un paese di pescatori, in una profonda baia che lo protegge dal mare che da queste parti è spesso tempestoso. L’impatto è positivo, l’accoglienza buona; oltre alle decine di pescherecci, il porticciolo è frequentato da barche a vela in transito, una svedese, una norvegese, due francesi, noi. L’atmosfera ci piace; ci viene voglia di fermarci un po’.
Purtroppo non possiamo, perché le previsioni meteo ci inducono a partire domani mattina e provare l’avvicinamento alla nostra meta, costeggiando la Galizia. Fissiamo una tappa intermedia a Santander, salvo cambiamenti strada facendo.