Iniziamo a conoscere questa terra partendo dal principio della sua storia contemporanea. Visitiamo i Waitangi Treaty grounds dove nel 1840 i Maori firmarono un trattato di pace con i Britannici, cedendo di fatto la sovranità in cambio di protezione; si diede così il via alla storia dell’attuale Nuova Zelanda.
Un capo maori, firmatario del Waitangi Treaty |
Effettuiamo la visita accompagnati da una guida maori, che sottolinea quanto siano attuali i contenuti del trattato, sui quali ci sono ancora dispute aperte, soprattutto in merito alla restituzione delle terre ai nativi.
A Russell, prima capitale, si trova la più antica chiesa neozelandese. Abituati alla ricchezza del patrimonio storico europeo, la Christ Church, che risale al 1836, ci fa sorridere. Il suo interno semplice e luminoso ci trasmette comunque un piacevole senso di pace.
Dopo qualche giorno di turismo terrestre, ripartiamo con ZoomaX alla volta di Whangarei. Facciamo brevi tappe giornaliere; gironzoliamo per la Bay of Islands e camminiamo a lungo sui sentieri di queste isole incantevoli; i panorami sono notevoli
È una riserva naturale, dove il Department of Conservation lavora attivamente per proteggere diverse specie di uccelli quasi estinti. Non riusciamo a vederli, ma sentiamo il loro canto, inconsueto, sembra l’accordo di note suonate da un’orchestra prima di un concerto.
Sulle spiagge ci sono alcuni grandi alberi dalle forme contorte
Sulle spiagge ci sono alcuni grandi alberi dalle forme contorte
i tramonti hanno di nuovo colori quasi invernali
Passato Cape Brett, navighiamo lungo la costa est, incontrando tanti delfini
e fermandoci in alcune baie dai nomi maori; la prima è Whangamumu, una piccola baia dove nei primi ‘900 c’era una fabbrica per la lavorazione delle balene. Ne estraevano olio dal grasso sottocutaneo e fertilizzante dalle ossa. Il resto non veniva utilizzato. Visitiamo le rovine della ‘whaling station’ e poi facciamo una passeggiata lungo il sentiero che porta a Cape Brett. Anche questo tratto di costa è riserva naturale. Ci colpisce la cura con cui vengono mantenuti i sentieri.
Mimiwhangata è un’ampia baia di fronte ad una lunga spiaggia deserta e selvaggia
dove camminiamo solitari fino a quando non veniamo redarguiti da una coppia di ‘oystercatcher’ al cui nido ci siamo inavvertitamente avvicinati troppo. Inizialmente ci minacciano urlando e girandoci attorno, poi passano all’azione attaccando Paolo con la tecnica del ‘dive bombing’
Le colline dietro alla spiaggia sono state adibite a pascolo. Le vacche hanno immensi spazi a loro disposizione.
Lungo questo tratto di costa incontriamo una miriade di piccoli pinguini (blue penguins), che appaiono in superficie per un attimo vicino alla barca, ci guardano per nulla impauriti e si immergono nuovamente.
Per raggiungere Whangarei dobbiamo percorrere un lungo canale balisato che si restringe sempre di più fino a diventare un fiume.
Per raggiungere Whangarei dobbiamo percorrere un lungo canale balisato che si restringe sempre di più fino a diventare un fiume.
La parte finale è poco profonda e soggetta ad un’importante escursione di marea. Per percorrere le ultime 2 miglia, necessarie a raggiungere il marina, dobbiamo aspettare l’alta marea e passare sotto il nuovo ponte di Whangarei. Anche qui viviamo una piccola avventura. Siamo preceduti da una barca a motore ed avvicinandoci al ponte chiamiamo sul canale 9 del VHF per comunicare con il Bridge Control senza avere risposta. Il ponte si sta aprendo, ci avviciniamo rapidamente quando qualcuno ci chiama alla radio. È il Bridge Control che ci chiede “are you happy to pass with the bridge opened at 80%?”... che cavolo di domanda!! Rapidamente Anna gli comunica che la luce che ci occorre è di 23 metri, siamo a dieci metri dal ponte... il Bridge Control ci risponde che all’80% la luce è di 18 metri... macchine indietro tutta!!!!!! La ZoomaX si intraversa giusto prima di entrare sotto il ponte. Indietreggiamo in attesa che il ponte venga chiuso e riaperto al 100%. Finalmente si passa! (Per informazione, il canale VHF giusto per il Bridge Control è il 64).
Il marina è piccolo e si sviluppa lungo il fiume. Il posto è molto accogliente.
In questi giorni ci dedichiamo ad una lunga serie di lavoretti di manutenzione sulla barca. Whangarei è un importante polo per la nautica neozelandese, dove si concentrano rivenditori, produttori, artigiani, il tutto a 'walking distance'!
Il 2 dicembre tireremo ZoomaX fuori dall’acqua e la lasceremo in cantiere per qualche settimana, durante le quali torneremo in Italia per festeggiare Natale con le famiglie e gli amici, e per andare in montagna a sciare! Non vediamo l’ora.
Il 2 dicembre tireremo ZoomaX fuori dall’acqua e la lasceremo in cantiere per qualche settimana, durante le quali torneremo in Italia per festeggiare Natale con le famiglie e gli amici, e per andare in montagna a sciare! Non vediamo l’ora.
Ciao, a presto!
1 commento:
Ciao ragazzi, è passato un anno da quando ci siamo conosciuti a Le Marin! seguiamo sempre la vostra magnifica avventura! Grandissimi! un abbraccio da Monica, Philippe e il sideral :))
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