Andare per mare, per conoscere la terra



lunedì 25 novembre 2013

Nuova Zelanda - Northland



Iniziamo a conoscere questa terra partendo dal principio della sua storia contemporanea. Visitiamo i Waitangi Treaty grounds dove nel 1840 i Maori firmarono un trattato di pace con i Britannici, cedendo di fatto la sovranità in cambio di protezione; si diede così il via alla storia dell’attuale Nuova Zelanda.

Un capo maori, firmatario del Waitangi Treaty
 Effettuiamo la visita accompagnati da una guida maori, che sottolinea quanto siano attuali i contenuti del trattato, sui quali ci sono ancora dispute aperte, soprattutto in merito alla restituzione delle terre ai nativi. 

A Russell, prima capitale, si trova la più antica chiesa neozelandese. Abituati alla ricchezza del patrimonio storico europeo, la Christ Church, che risale al 1836, ci fa sorridere. Il suo interno semplice e luminoso ci trasmette comunque un piacevole senso di pace.


Dopo qualche giorno di turismo terrestre, ripartiamo con ZoomaX alla volta di Whangarei. Facciamo brevi tappe giornaliere; gironzoliamo per la Bay of Islands e camminiamo a lungo sui sentieri di queste isole incantevoli; i panorami sono notevoli






È una riserva naturale, dove il Department of Conservation lavora attivamente per proteggere diverse specie di uccelli quasi estinti. Non riusciamo a vederli, ma sentiamo il loro canto, inconsueto, sembra l’accordo di note suonate da un’orchestra prima di un concerto.

Sulle spiagge ci sono alcuni grandi alberi dalle forme contorte


i tramonti hanno di nuovo colori quasi invernali


Passato Cape Brett, navighiamo lungo la costa est, incontrando tanti delfini


e fermandoci in alcune baie dai nomi maori; la prima è Whangamumu, una piccola baia dove nei primi ‘900 c’era una fabbrica per la lavorazione delle balene. Ne estraevano olio dal grasso sottocutaneo e fertilizzante dalle ossa. Il resto non veniva utilizzato. Visitiamo le rovine della ‘whaling station’ e poi facciamo una passeggiata lungo il sentiero che porta a Cape Brett. Anche questo tratto di costa è riserva naturale. Ci colpisce la cura con cui vengono mantenuti i sentieri.







Mimiwhangata è un’ampia baia di fronte ad una lunga spiaggia deserta e selvaggia




dove camminiamo solitari fino a quando non veniamo redarguiti da una coppia di  ‘oystercatcher’ al cui nido ci siamo inavvertitamente avvicinati troppo. Inizialmente ci minacciano urlando e girandoci attorno, poi passano all’azione attaccando Paolo con la tecnica del ‘dive bombing’






Le colline dietro alla spiaggia sono state adibite a pascolo. Le vacche hanno immensi spazi a loro disposizione.





Lungo questo tratto di costa incontriamo una miriade di piccoli pinguini (blue penguins), che appaiono in superficie per un attimo vicino alla barca, ci guardano per nulla impauriti e si immergono nuovamente.

Per raggiungere Whangarei dobbiamo percorrere un lungo canale balisato che si restringe sempre di più fino a diventare un fiume. 



La parte finale è poco profonda e soggetta ad un’importante escursione di marea. Per percorrere le ultime 2 miglia, necessarie a raggiungere il marina, dobbiamo aspettare l’alta marea e passare sotto il nuovo ponte di Whangarei. Anche qui viviamo una piccola avventura. Siamo preceduti da una barca a motore ed avvicinandoci al ponte chiamiamo sul canale 9 del VHF per comunicare con il Bridge Control senza avere risposta. Il ponte si sta aprendo, ci avviciniamo rapidamente quando qualcuno ci chiama alla radio. È il Bridge Control che ci chiede “are you happy to pass with the bridge opened at 80%?”... che cavolo di domanda!! Rapidamente Anna gli comunica che la luce che ci occorre è di 23 metri, siamo a dieci metri dal ponte... il Bridge Control ci risponde che all’80% la luce è di 18 metri... macchine indietro tutta!!!!!! La ZoomaX si intraversa giusto prima di entrare sotto il ponte. Indietreggiamo in attesa che il ponte venga chiuso e riaperto al 100%. Finalmente si passa! (Per informazione, il canale VHF giusto per il Bridge Control è il 64).



Il marina è piccolo e si sviluppa lungo il fiume. Il posto è molto accogliente.



In questi giorni ci dedichiamo ad una lunga serie di lavoretti di manutenzione sulla barca. Whangarei è un importante polo per la nautica neozelandese, dove si concentrano rivenditori, produttori, artigiani, il tutto a 'walking distance'!

Il 2 dicembre tireremo ZoomaX fuori dall’acqua e la lasceremo in cantiere per qualche settimana, durante le quali torneremo in Italia per festeggiare Natale con le famiglie e gli amici, e per andare in montagna a sciare! Non vediamo l’ora. 


Ciao, a presto!

1 commento:

monica ha detto...

Ciao ragazzi, è passato un anno da quando ci siamo conosciuti a Le Marin! seguiamo sempre la vostra magnifica avventura! Grandissimi! un abbraccio da Monica, Philippe e il sideral :))