Andare per mare, per conoscere la terra



martedì 26 aprile 2011

Il trasferimento - I parte: da Les Sables d'Olonne a Malaga


Il 24 aprile 2011 lasciamo il cantiere di Alubat per portare Zoomax in Mediterraneo. Abbiamo previsto di fare una tappa a Lisbona, prima di passare le colonne d'Ercole e fermarci un paio di giorni a Gibilterra. 
Lasciamo il Port Olona per affrontare il temuto golfo di Biscaglia. A bordo Enrico, Paolo, David, Anna e Paolo.
Il tempo è buono ma il vento non si vede. Da queste parti si dice che siamo nella "petole". Dopo alcune ore, l'aria si fa viva ma, con lei, grazie ai festeggiamenti pre partenza e alla mancanza di "allenamento", siamo tutti vittime del mal di mare.


Abbiamo deciso di dirigere verso Ovest per cercare il favore sia della corrente che del vento. La scelta si rivela azzeccata permettendoci di arrivare verso La Coruña navigando quasi sempre a vela. Benché la rotta sia una di quelle alquanto battute, si naviga tra un gran numero di balene. Un bello spettacolo.
La sosta a La Coruña, inizialmente non prevista, si rivela necessaria: il motore non funziona più a causa dei filtri del gasolio intasati da limatura d'alluminio!! Ne approfittiamo per visitare la città. 




26 aprile 2011 - ZoomaX al pontile mobile del marina de La Coruña











   










È il 29 aprile quando lasciamo La Coruña dopo un parziale intervento per risolvere il problema dei filtri, che ci ha costretti ad una pulizia della sentina allagata dal gasolio. 'Sti meccanici!!
Rotta su Lisboa, dove prevediamo di arrivare fra un paio di giorni. Poco dopo la partenza ci aspetta Cabo Finisterre la punta più occidentale dell'Europa continentale. Rinomato per le tempeste che vi si scatenano, alimentate dalle correnti e dal fetch "infinito" rispetto alla direzione del vento prevalente. Invece no. Finisterre si presenta in calma piatta: si smotora. C'è chi prende il sole, chi legge e chi scruta il mare dove scorge uno squaletto in superficie che fugge non appena si accorge di noi, gioviali delfini che ci accompagnano a tratti.

















È la mattina del 30 aprile quando, sotto la pioggia, cominciamo a risalire il Tago. Lasciato il rumorosissimo porticciolo alle falde del ponte 25 de Abril, ci dirigiamo al marina de Alcantara ritenuto più adatto ad una barca delle dimensioni di ZoomaX.  
Siamo a Lisboa, città natale di Anna!



















Paolo sbarca rapidamente per cercare di prendere il primo aereo per rientrare a Paris. Deve soccorrere Giulietta che sta soccombendo tra problemi di lavapiatti e di bimbe che sentono la primavera...
Noi aspettiamo l'arrivo di Monik ed intanto, cerchiamo i filtri del gasolio che non siamo rusciti a sostituire a La Coruña.

Il fratello maggiore ci mette in contatto con José, professore suo collaboratore che, recuperata Monik all'aeroporto, ci scarrozza per la città mostrandoci gli affascinanti edifici della capitale. Il gruppo eterogeneo, parla varie lingue contemporaneamente: italiano, spagnolo, inglese, francese... una babele! La serata finisce al ristorante dove non riusciamo ad evitare che José ospiti tutto l'equipaggio. Abbiamo imparato che in Portogallo bisogna essere più che veloci per saldare il conto, bisogna conoscere il ristoratore!






















 
 












Il 1 di maggio altro tour, si va all'Expo 98 per vedere l'acquario,



 una chiesa


e un panorama, nuvoloso, con tangibile manifestazione, sgrammaticata, di accoglienza locale...



Il giorno seguente l'equipaggio va in visita a Belém mentre il captain prepara la barca per la partenza.










                                     












Lasciata Lisbona alle spalle, e dopo 50 ore di navigazione con un buon vento portante, il 4 maggio passiamo le colonne d'Ercole. È una bella giornata e c'è una leggera brezza che ci spinge in mediterraneo. Drizziamo il Jennaker. Si viaggia lasciando a dritta il canale riservato alle navi. Mano a mano che avanziamo il vento aumenta... dobbiamo ammainare. Manovra rocambolesca che si conclude bene, dopo aver fatto un po' di tiro al bersaglio -ZoomaX come proiettile- con qualche cargo di passaggio ed una serie d'insulti partiti dal Captain alla volta dell'equipaggio...

Siamo a Gibraltar. L'ormeggio effettuato di prua mette a dura prova le doti acrobatiche dell'equipaggio: Enrico si esibisce in una performance da vero trapezista; David, invidioso, non sarà da meno...
 

Dalla rocca, le colonne d'Ercole e oltre la nebbia ..... il Marocco!
 
prova


Saliti sulla rocca ci rendiamo conto che la nebbia, proveniente da Est, sta avvolgendo tutto il canale. Segnali acustici lanciati dalle navi di passaggio si susseguono. Lo spettacolo è maestoso ed inquietante allo stesso tempo.

Attrazione della rocca sono le scimmie della specie apes. Tra di noi c'è chi vuole paragonare l'ancestrale somiglianza...

frequentano gli stessi luoghi degli umani e, come spesso capita, anche le abitudini diventano comuni...


ed ecco qua le colonne d'Ercole in formato contemporaneo. Il sapore di "epicità" e di grandiosità che il luogo aveva in uno sperduto meandro dei nostri ricordi scolastici, svanisce di fronte alla modestia del manufatto. 

6 maggio, si parte alla volta di Marbella. A bordo aleggia una vaga voglia di vita, di socialità. Il tempo non è buono ma Gibilterra ci ha regalato una sorpresa: abbiamo finalmente trovato i filtri del gasolio!!


La direzione del vento ci costringe a fare dei bordi e tra uno e l'altro le stenelle ci vengono a trovare festose.


Il tempo migliora e al largo di Puerto Banus, vero fulcro della vita Marbellese, Anna chiama per radio per sapere se ci sia posto per ZoomaX e a che prezzo. L'interlocutore non spiccica una parola d'inglese per cui tutti quelli in stand-by sul canale VHF del porto, hanno la fortuna di ascoltare un nuovo idioma che definirei itagnolo. La trattativa non va a buon fine.... ormai lo spirito è quello dei giramondo.. Ci si dirige allora al piccolo porto di Marbella. Il ripiego ci premia con una nottata d'ormeggio gratuita.

Il giorno seguente si parte alla volta di Malaga, più precisamente, del porto di Benalmadena. Giunti in loco si è alzata una potente termica che invade l'ingresso del porto, così che l'ormeggio è divenuto una specie di sfida. Come abitudine dei marina spagnoli, ci costringono ad una prima sosta presso la Capitaneria dove la risacca ed il vento provocano i primi danni. Un parabordo viene letteralmente strappato alla sua cima. Riusciamo a fatica a staccarci dal molo, contro il quale il vento ci schiacciava, per dirigere al posto assegnatoci. Anche qui ormeggio di prua. Non c'è spazio a sufficienza per il culone di ZoomaX. Questa volta però, il molo è all'altezza giusta. 

Poco dopo di noi vediamo arrivare a qualche posto di distanza, un Amel 54' battente bandiera americana, Now or never. Un uomo solo si agita come un pazzo correndo da prua a poppa e manovrando con tutte le eliche direzionali di cui dispone si infila al suo posto. Anna e Monik, incuriosite dalla bandiera gialla issata dall'americano, vanno a fare la sua conoscenza. Per chi non lo sapesse, le barche che issano bandiera gialla sono quelle che debbono fare dogana. Questo significava che l'Amel o arrivava da lontano. Dopo le prime chiacchiere scambiate in inglese con il capitano, scoprono che effettivamente arrivava dal Caribe. Però, alla domanda "di dove sei", si sentono rispondere "from Bologna, Italy". È Gian Piero Staffa, neofita, oramai non più, navigatore solitario in rientro dal suo viaggio nel Golfo del Messico. Ci si sposta sulla ZoomaX per un aperitivo. Ci raggiunge anche Omero Moretti che, con la sua Freya, è anche lui appena arrivato dalla sua ennesima traversata atlantica. Una chiacchiera tira l'altra, e l'aperitivo diventa una cena.... grazie Gian Piero per l'ottimo vino!


Benalmadena è molto vicina all'aeroporto di Malaga, non a caso è stata scelta per questo. Qui si farà un ulteriore cambio d'equipaggio. Monik, David ed Anna... sigh, anche lei, rientrano. In cambio arriva Marco che non aveva voluto partecipare alla parte atlantica temendo una sua eccessiva rudezza.